Global Climate Strike

Riscaldamento globale, il 15 marzo uno “sciopero per il clima”:

così la protesta di una bambina diventa una marcia mondiale

Immaginate un gigantesco asteroide in rotta di collisione diretta con la Terra. Questo è l’equivalente di quello che ci troviamo di fronte oggi – il cambiamento climatico – eppure noi oggi siamo ancora indecisi nell’agire. (James Hansen)

La 16enne svedese Greta Thunberg ha stregato il pianeta con i suoi flash mob del venerdì contro il cambiamento climatico: sempre più persone si sono unite a lei e ora il movimento Fridays for Future ha lanciato il primo Global Climate Strike.

“La nostra biosfera è sacrificata perché le nazioni più ricche come la mia possano vivere nel lusso”. Con queste parole pronunciate a dicembre 2018 la quindicenne svedese Greta Thunberg aveva messo in imbarazzo i partecipanti alla Cop24 in Polonia e contemporaneamente stregato il mondo con la sua determinazione.

Da allora la sua personale protesta, lo sciopero da scuola ogni venerdì e un flash mob davanti al Parlamento, è diventata un fenomeno di portata internazionale che riunisce giovani e adulti di diverse nazioni per chiedere alla classe dirigente mondiale un impegno concreto per arginare l’innalzamento delle temperature.

Secondo l’ultimo report dell’Ipcc, l’organismo scientifico dell’Onu ritenuto fra i più autorevoli in materia di riscaldamento globale, servono misure drastiche entro dodici anni per evitare di oltrepassare il punto di non ritorno; ossia, ci restano 12 anni prima di superare i fatidici 1,5 gradi, con cambiamenti in tutto l’ecosistema totalmente irreversibili.

Non solo i cambiamenti climatici ma anche l’inquinamento: ogni giorno circa il 93% dei bambini di età inferiore ai 15 anni (1,8 miliardi di bambini) respira aria così inquinata da mettere a serio rischio la propria salute e il proprio sviluppo (dati Oms).

Oltre il Visibile aderisce al #climatestrike del 15 marzo con una proiezione speciale (#fridayforfuture)

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Amelia (TR)

Sala comunale F. Boccarini

P.zza Augusto Vera, 10

Venerdì 15 marzo – ore 21.00

Before the Flood

Regia di Fisher Stevens

Con Bill Clinton, Leonardo DiCaprio, John Kerry, Barack Obama

USA, 2016, durata 93 min. – v.o.sott.it.

L’attore premio Oscar Leonardo DiCaprio, attivista ecologista e messaggero di pace delle Nazioni Unite, intervista persone che provengono da nazioni sviluppate o in via di sviluppo per fare il punto su ciò che può rendere le istituzioni ecocompatibili. Il documentario, prodotto anche da Martin Scorsese, vuole dimostrare come la società può impedire la scomparsa delle specie in via di estinzione, la distruzione degli ecosistemi e l’eliminazione delle comunità indigene.

2016 – Evening Standard British Film Awards: Miglior documentario; 2016 – Hollywood Film Awards: Miglior documentario dell’anno; 2016 – Hollywood Music in Media Awards: Miglior brano in un documentario (A Minute to Breathe scritto ed eseguito da Trent Reznor e Atticus Ross)

Ho visto cose sconvolgenti, che mi hanno fatto capire che non viviamo più nell’incontaminato giardino dell’Eden. Siamo già nel secondo pannello, che Bosh definì “L’umanità alla vigilia del diluvio”. La prospettiva più agghiacciante è rappresentata dall’ultimo pannello con le nubi nere che si addensano nel cielo: raffigura un pianeta che l’umanità ha ridotto in cenere. Riusciremo a cambiare rotta prima che sia troppo tardi? Se fosse un film potremmo riscrivere il finale della sceneggiatura, immaginando una possibile via di fuga. Ma la vita reale funziona diversamente, e nessuno può prevedere con certezza che cosa accadrà. L’unica cosa che possiamo fare è controllare le nostre azioni future, cambiare stile di vita, moderare i consumi, partecipare alla vita pubblica e usare il voto per comunicare ai nostri politici che siamo a conoscenza della verità sui cambiamenti climatici.

Leonardo DiCaprio

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NOTE

Ingresso con tessera OV 2019 e sottoscrizione
Graph. Roberta Boccacci

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Le due sfide che definiscono questo secolo sono il superamento della povertà e la gestione dei cambiamenti climatici. Se falliamo in una, non avremo successo nell’altra. I cambiamenti climatici non gestiti distruggeranno il rapporto tra l’uomo e il pianeta. Trasformerebbero dove abbiamo potuto vivere e come potremmo vivere la nostra vita.

(James Hansen, World Economic Forum, gennaio 2013)