GRACIAS A LA VIDA

Solo l’amore con la sua scienza ci rende così innocenti. Violeta Parra

La leggenda di Violeta: musica e film necessari per spiriti sempre assetati di umanità

Violeta Parra è stata la più grande cantautrice cilena e di tutto il Sud America, morta suicida il 5 febbraio 1967. Come Ernesto “Che” Guevara, diventò un mito e un simbolo dopo la sua morte. I suoi ritratti, i manifesti raffiguranti il suo viso carismatico, si incontrano ovunque in Cile, a testimonianza del fatto che la sua figura si radicò nella cultura delle classi più povere che la consideravano e la considerano tuttora un simbolo del riscatto sociale.

Era una profonda conoscitrice del suo Paese e delle sue tradizioni. Lo aveva girato in lungo e in largo ed esprimeva la sua arte sia con la musica, sia attraverso l’uso delle arti visive. Fu la prima latinoamericana a esporre al museo del Louvre a Parigi nel 1964.

Violeta Parra nasce il 4 ottobre 1917 e già da piccola, viste le condizioni di povertà della sua famiglia, comincia a lavorare. E si guadagna da vivere cantando e suonando la chitarra per strada, nei circhi e nei bordelli.

Nelle sue canzoni ci sono i temi caldi del tempo, i conflitti sociali in Cile, le lotte operaie. Nei primi anni ’60 si avvicina al Partito Comunista Cileno e a questo periodo appartengono i suoi testi più radicali, rivoluzionari e anticlericali. Ma le sue tormentate vicende amorose la portano in depressione. Cantava musiche struggenti, malinconiche, ma delicate.

L’America Latina è piena di martiri uccisi dal potere politico e si sa come in questo meraviglioso continente l’arte e la poesia abbiano avuta una funzione importantissima per le battaglie socio-politiche. Ma Violeta Parra non è stata uccisa da nessun potere: si è uccisa da sola, con un colpo di pistola alla tempia, seduta su una piccola sedia che una fan aveva costruito appositamente per lei, dato che era alta poco più di un metro e cinquanta. Poco prima si era esibita sul palco cantando la sua canzone più famosa, che in quel momento sembrò un paradosso: “Gracias a la vida”, un inno alla bellezza della vita.

Violeta Parra cantò dunque la vita, la sera del suo suicidio, quella vita che negò a se stessa, ma che volle cantare al mondo.

Grazie alla vita che mi ha dato tanto,

mi ha dato due stelle che quando le apro

perfetti distinguo il nero dal bianco,

e nell’alto cielo il suo sfondo stellato,

e tra le moltitudini l’uomo che amo.

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Grazie alla vita che mi ha dato tanto,

mi ha dato l’ascolto che in tutta la sua apertura

cattura notte e giorno grilli e canarini,

martelli turbine latrati burrasche

e la voce tanto tenera di chi sto amando.

Il nostro omaggio a Violeta Parra con un concerto-tributo di Claudia Crabuzza, voce e guitalele; e a seguire proiezione del film “Violeta se fue a los cielos” di Andrés Wood.

IL PROGRAMMA

Amelia (TR)

Sala comunale F. Boccarini

P.zza Augusto Vera, 10

Venerdì 23 novembre – ore 20.30

CONCERTO “DEDICADO A VIOLETA”

Claudia Crabuzza – voce e guitalele

(Foto: Piergiorgio Annicchiarico)

Violeta è la vera grande creatrice e ispiratrice della canzone popolare latinoamericana. Per quanto poco conosciuta in Italia, dove si sono diffusi maggiormente i nomi di alcuni di coloro che hanno proseguito la sua strada, come Victor Jara, Mercedes Sosa e gli Intillimani, è stata proprio lei con il lavoro di una vita intera a dare vita a quella che viene chiamata Nueva Canción Americana.

Violeta da antropologa ed etnomusicologa senza formazione scolastica, e senza compenso, ha viaggiato per il ‘largo Cile’ dissotterrando un patrimonio culturale millenario, prima che l’accademia gli riconoscesse l’importanza che oggi ha.

Violeta è un’artista a tutto tondo ma soprattutto l’emblema della forza generatrice delle donne. Con poco in mano ha costruito il mondo come oggi lo conosciamo: la musica popolare con i suoi ritmi, la sua metrica, i temi della vita degli ultimi, i diseredati. L’ha fatto per pura passione, in un momento in cui in America Latina la colonizzazione culturale imposta dal nostro continente era pressoché totale.

Il concerto è un omaggio ad alcune delle canzoni di Violeta scelte tra il suo infinito e bellissimo repertorio, per passare ad alcune delle canzoni della produzione di Claudia, che ha guadagnato la Targa Tenco con il primo disco da solista in catalano di Alghero, Com un soldat.

La lezione di Violeta è proprio questa: seguire il proprio filo narrativo senza dimenticare la tradizione.

A seguire – ore 21.30

VIOLETA PARRA – WENT TO HEAVEN

Regia di Andrés Wood

Con Francisca Gavilán, Cristián Quevedo, Thomas Durand, Luis Machín, Gabriela Aguilera

Cile, Argentina, Brasile 2011 – v.o. sott.it.

Cantante, autrice, collezionista, poetessa, pittrice, scultrice. Artista poliedrica, icona della cultura popolare cilena, tesoriere e custode delle tradizioni più profonde, donna di contraddizioni intense, ma genio unico.

Questa era Violeta Parra. Con più di 3.000 canzoni e altre opere, ha guadagnato l’apprezzamento nazionale aprendo le porte alla “nuova canzone” cilena. Ha salvato la cultura tradizionale dimenticata, viaggiando attraverso il Cile, da nord a sud, per incontrare la sua voce, elevarla, e salvarla dagli stereotipi.

Crea da quello che c’è” era il suo slogan. Le sue composizioni sono state elogiate dalla critica di tutto il mondo, per i loro testi poetici e socialmente impegnati, e per il loro complesso sviluppo musicale: Violeta, una donna d’avanguardia, attraverso la sua chitarra ha protestato, denunciato e condannato l’ingiustizia sociale e le proprie esperienze personali.

Dal tendone che ha installato a Santiago, Cile, a Violeta Parra fanno visita le persone che hanno influenzato la sua vita. Lei è viva, ma forse è morta. Noi scopriremo a poco a poco i suoi segreti, le sue paure, le sue frustrazioni e le sue gioie. Non solo scorgendo le sue molteplici opere, ma anche i suoi ricordi, i suoi amori e le sue speranze. I suoi successi restano sospesi in un viaggio appassionante assieme ai personaggi che l’hanno fatta sognare, ridere e piangere.

Una donna senza compromessi, dedicata alle canzoni e alla cultura del popolo, nel Cile degli anni ’50.

Il film, vincitore al Sundance Film Festival, ha ottenuto la nomination come miglior film straniero al Premio Oscar del 2012.

Sedetevi al piano e distruggete la metrica. Gridate invece di cantare. Soffiate nella chitarra e pizzicate la tromba. Odiate la matematica ed amate il caos. La creatività è un uccello senza alcun piano di volo, non volerà mai in linea retta.

Violeta Parra (Francisca Gavilán) dal film Violeta Parra – Went To Heaven

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Alcuni momenti della serata

claudia Crabuzza

Cantautrice, ha tre figli maschi, ha viaggiato per un po’ tra Europa e Messico. Dal 2000 con Fabio Manconi, fisarmonicista e pianista e Andrea Lubino batterista, costituisce il nocciolo dei Chichimeca, prodotti da Tajrà, etichetta indie di Cagliari; in organico ci sono anche Gianluca Gadau alla chitarra e Massimo Canu al basso elettrico. I cd pubblicati sono Barbari del 2003, Luce- nur un EP del 2005 e Cuore? del 2012. I Chichimeca si sono esibiti in numerosi concerti in tutta Italia, in Catalunya, in Austria. Con la chitarrista classica Caterinangela Fadda fonda il duo Violeta Azul, un omaggio agli autori della nuova canzone americana. Al duo viene attribuito nel 2010 il Premio Maria Carta.

(Foto: Paola Zulia Rizzu)

Nel 2012 ha prodotto il cd Un home del paìs, in cui reinterpreta le canzoni del cantautore algherese Pino Piras, scomparso nell’89. Nel corso degli anni Claudia ha collaborato come interprete e autrice con vari artisti in ambito nazionale come Tazenda, Pippo Pollina, Mirco Menna, Il Parto delle nuvole pesanti, Dr Boost e con la band messicana La Carlota. Nel 2012 ha pubblicato una raccolta di racconti dal titolo Victor e altri umani.

A ottobre 2014 Claudia ha partecipato al Premio Tenco dedicato alle ‘Resistenze’, come interprete di un brano di Zeca Afonso, il grande autore portoghese legato alla ‘Rivoluzione del garofani’. Con il Club Tenco e Cose di Amilcare porta avanti altre collaborazioni all’interno di progetti dedicati a Bianca d’Aponte e Lou Reed.

Com un soldat è il primo disco solista, pubblicato ad aprile 2016 dall’etichetta catalana Microscopi, un disco di canzoni originali con testi in catalano di Alghero, con le musiche di Fabio Sanna e gli arrangiamenti di Julian Saldarriaga e Dani Ferrer, musicisti della band catalana Love of Lesbian. Com un Soldat si è aggiudicato la Targa Tenco 2016 per il Miglior disco in dialetto e lingue minoritarie, oltre al Premio Mario Cervo per la musica in Sardegna, il premio per l’interpretazione a Botteghe d’autore 2016 e una menzione per il miglior testo con L’altra Frida al Premio Parodi 2016. Nel 2017 è stato selezionato dai Premios Min della musica indipendente tra i migliori dischi internazionali pubblicati in Spagna nel 2016. (http://www.claudiacrabuzza.eu/)

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NOTE

Ingresso con tessera OV 2018 e sottoscrizione

CHE PENA SENTE L’ANIMA

Che pena sente l’anima / quando la sorte diabolica

si oppone ai desideri / a cui anela il cuore.

Quanto sono amare le ore / della mia esistenza

senza vedere i tuoi occhi /senza sentire la tua voce.

Ma ancora a volte / l’ombra del dubbio

passa per la mia mente /come visione fatale.

Violeta Parra

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Graph. Roberta Boccacci