Beyond the Wall

LA DANZA DEL DESTINO INELUTTABILE

Sai che il Foxtrot è anche una danza?

“Bar Bahr”, il titolo originale di Libere disobbedienti innamorate (2016), in arabo dice più o meno “tra terra e mare”, in ebraico “né qui né altrove”, una condizione in cui vivere un’esistenza che corrisponda ai propri desideri diviene la battaglia più difficile.

È questo spaesamento che indaga l’opera prima di Maysaloun Hamoud, attraverso la ricerca di libertà dei suoi tre splendidi personaggi che finisce sempre per scontrarsi, in una violenza che non risparmia nessuno, con il patriarcato, la “legge” degli uomini, padri o fidanzati incapaci di accettarle al di fuori del “ruolo” di sorelle, mogli, madri.

Cosa fanno tre ragazze palestinesi a Tel Aviv? Fanno quello che farebbero tutte le ragazze del mondo: cercano di costruire il perimetro dentro cui affermare la propria identità. Amano, ridono, piangono, inseguono desideri, s’inciampano, si rialzano. Amano e ridono ancora, magari bevendo, fumando canne e ballando, in attesa dell’alba. Tre amiche divise dalle pulsioni e rese gemelle dalla necessità di essere forti. Più forti di chi le tradisce, più forti di chi le giudica, più forti di chi le umilia.

È il dramma di una generazione che, pur avendo la spinta al cambiamento, si rende conto che l’intero processo non sarà privo di dolori, rinunce, sacrifici. Tuttavia, resta alle donne l’arma e allo stesso tempo lo strumento consolatorio dell’amicizia, sul quale fare affidamento per cambiare almeno un po’ il proprio destino.

In un paese dove la guerra si combatte non solo sul campo di battaglia, ma anche tra le mura casalinghe, ogni genitore attende angosciato il ritorno del proprio figlio (Foxtrot – La danza del destino, 2017).

È la tragedia dell’assurdo, privata e collettiva, di Israele, un territorio in perenne stato di guerra, dove le nuove generazioni sembrano obbligate a ripetere e a rivedere gli errori e gli orrori dei propri padri.

E così le esistenze sembrano come il foxtrot, un ballo fatto di pochi passi che ti riporta al punto di partenza, sempre. Come quando il destino ti chiede di ballare ma ti riconduce sempre allo stesso posto. Quanto possiamo controllare quello che ci capita?

IL PROGRAMMA
Amelia (TR)

Sala comunale F. Boccarini

P.zza Augusto Vera, 10

Venerdì 9 novembre – ore 21.00

LIBERE DISOBBEDIENTI INNAMORATE – IN BETWEEN

Regia di Maysaloun Hamoud

Con Mouna Hawa, Sana Jammelieh, Shaden Kanboura, Mahmud Shalaby, Riyad Sliman

Israele, Francia, 2016, durata 96 min. – v.o.sott.it.

Tre ragazze palestinesi condividono un appartamento a Tel Aviv, al riparo dallo sguardo della società araba patriarcale. Leila è un avvocato penalista che preferisce la singletudine al fidanzato, rivelatosi presto ottuso e conservatore, Salma è una DJ stigmatizzata dalla famiglia cristiana per la sua omosessualità, Noor è una studentessa musulmana osservante originaria di Umm al-Fahm, città conservatrice e bastione in Israele del Movimento islamico. Noor è fidanzata con Wissam, fanatico religioso anaffettivo che non apprezza l’emancipazione delle coinquiline della futura sposa. Ostinate e ribelli, Leila, Salma e Noor faranno fronte comune contro le discriminazioni.

Il film è stato premiato a Toronto, a San Sebastian, all’Haifa International Film Festival.

Salma: Farò il DJ a un grosso rave. Devo essere preparata.

Noor: Che cos’è un rave?

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Sabato 10 novembre – ore 21.00

FOXTROT – LA DANZA DEL DESTINO

Regia di Samuel Maoz

Con Lior Ashkenazi, Sarah Adler, Yonatan Shiray, Gefen Barkai, Dekel Adin, Shaul Amir

 Israele, Germania, Francia, 2017, durata 113 min. – v.o.sott.it.

Quando tre ragazzi in divisa suonano alla sua porta, Dafna capisce subito cosa sono venute a dirle, e cade a terra priva di sensi. Sedata lei, per qualche ora, con un sonnifero, tocca al marito Michael sopportare sveglio il peso indicibile della notizia della morte del figlio Jonathan. Tutto appare incredibile. Non può essere vero, e forse non lo è: forse il destino ha in serbo una beffa ancora peggiore.

Maoz dirige questo film dopo un evento incredibile accadutogli e che racconta nelle note di regia: sua figlia è scampata a un attentato, in Israele, solo perché aveva fatto ritardo e preso il bus successivo a quello che di lì a poco sarebbe esploso.

Ha vinto il Leone d’argentoGran premio della Giuria alla 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il film è stato selezionato per rappresentare Israele ai premi Oscar 2018 nella categoria Oscar al miglior film in lingua straniera.

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NOTE

Ingresso con tessera OV 2018 e sottoscrizione
Graph. Luigia Stefanucci