Strong Imagination

Arte, sopravvivenza e follia

Iggy Pop, Michel Houellebecq, Vincent Van Gogh

Arte. Un modo per entrare in contatto con la propria follia. Susan Sontag

La creatività umana prende forma conoscibile e comunicabile nei sogni e nelle fantasie così come nelle rappresentazioni artistiche, come in questo caso la musica, la scrittura e la pittura.

“Non nella ricognizione e rappresentazione del reale consiste l’esperienza del creare e del conoscere, ma nella considerazione della realtà in quanto cifra, codice rinviante all’ulteriorità del senso, a cui l’incompiutezza di ogni esperienza e la mancanza rimandano, proponendo già l’oltre e il possibile”. (Ugo Morelli, Mente e Bellezza, 2010)

La storia dell’arte è piena di artisti le cui opere altro non sono che la loro personale, audace, originale e talvolta angosciante visione della vita.

È stato spesso detto che nell’arte non si può prescindere dalla personalità di chi concepisce un’opera, e che il confine tra arte, eccentricità e follia è davvero molto labile.

Quante volte, inoltre, è stato detto che è possibile rifugiarsi nell’arte, come in un mondo interamente privato ed intimo, dove potersi esprimere liberamente, al di là di qualsiasi giudizio?

Ma l’artista in questione in realtà è la parabola della condizione universale umana, è l’uomo alle prese con spazi sempre più angusti nella società in cui si dimena alla ricerca di un equilibrio impossibile. E allora come salvarsi in questa lotta continua per la rivendicazione del proprio sé, per il riconoscimento del proprio valore, per la sopravvivenza?

Non abbiate paura della felicità. Non esiste. Michel Houellebecq

Amelia (TR)

Sala comunale F. Boccarini

P.zza Augusto Vera, 10

Sabato 3 marzo – ore 17.30

IGGY POP – POST POP DEPRESSION: LIVE

London, 2016 – durata 118 min.

L’ultimo album di Iggy, “Post Pop Depression”, inciso e prodotto con la collaborazione di Josh Homme dei Queens Of The Stone Age, è stato uno dei suoi maggiori successi.

Il 13 maggio 2016 l’iguana ha fatto tappa alla Royal Albert Hall di Londra con il suo “Post Pop Depression Tour” ed una band formata da Josh Homme, Dean Fertita e Troy Van Leeuwen dei Queens Of The Stone Age, Matt Helders degli Arctic Monkeys e dal chitarrista Mike Sweeney (Skunk, Chavez…).

Il film presenta  questo acclamato concerto, che è stato definition da NME “una delle esibizioni live più memorabili dell’anno”, con un set concentrato soprattutto sull’ultimo album e sulle due classiche incisioni in collaborazione con David Bowie, “The Idiot” e “Lust For Life”, entrambe uscite originariamente nel 1977: che comprende canzoni come “The Passenger”, “Lust For Life”, “Sister Midnight”, “Gardenia”, “China Girl”, “Nightclubbing”, “Success” e “Tonight”.

Il concerto, inoltre, è stato definito da The Independent come “uno dei più brillanti show rock’n’roll che sia possibile vedere al giorno d’oggi”.

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A seguire

Sabato 3 marzo – ore 21.00

RESTARE VIVI: UN METODO

Un film di Arno Hagers, Erik Lieshout, Reinier van Brummelen

Con Iggy Pop

Documentario, durata 70 min. – Paesi Bassi, 2016 – v.o.sott.it.

Quando nel 1990, in una spoglia stanza di Parigi, Michel Houellebecq cominciò a scrivere il suo famoso saggio Rester vivant (Restare vivi: un metodo), era sull’orlo del baratro. Se non vi cadde, fu grazie alla letteratura. Oggi, nel suo giardino soleggiato di Miami, Iggy Pop legge quel saggio poetico, dedicato a “tutti coloro che non ce la fanno più e che sono sul punto di mollare”.

In questo film esistenzialista, ma venato da un tocco di humour surreale, Houellebecq e Iggy Pop invitano non solo i poeti, ma tutti coloro che si sentono feriti dalla vita “a tornare all’origine dell’esistenza, cioè alla sofferenza”. Un dialogo appassionato tra due “giganti” che invita ogni spettatore a evadere dalla gabbia dell’esistenza ordinaria e a spezzare la catena del dolore, anche se il prezzo da pagare per la liberazione può essere la solitudine.

Con un messaggio di speranza al di là di ogni cinismo: bisogna andare avanti, a ogni costo, tirare fuori la propria poesia anche se uscendo lacera l’anima: “Non abbiate paura, il peggio è passato”.

Premio del Pubblico Biografilm Festival 2017

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Domenica 4 marzo – ore 18.00

LOVING VINCENT

Un film di Dorota Kobiela, Hugh Welchman

Con Aidan Turner, Helen McCrory, Saoirse Ronan, Douglas Booth, Jerome Flynn

Durata 95 min. Gran Bretagna, Polonia, 2016

Vincent Van Gogh, l’artista più noto al mondo, pioniere dell’arte contemporanea e personaggio tormentato, nel luglio 1890 si spara in un campo di grano nei pressi di Arles. Il giovane Armand Roulin, figlio del postino Roulin, unico amico di Van Gogh -, non convinto del suicidio dell’artista, ripercorre le sue ultime settimane di vita incontrando le persone che, anche nei momenti più drammatici, gli sono state vicine.

Da Adeline, la padrona di casa del pittore, a Pére Tanguy, fino al pescatore o il dottore Paul Gachet e la figlia tutti rigorosamente ritratti a olio, restituendo vita all’immediato e riconoscibile stile di Van Gogh. La casa gialla, il campo di grano e i fiori azzurri, la stanza con la sedia… realizzati con pennellate vivide, colori visionari e brillanti, e quel movimento fluido tipico del tocco “vangogghiano”, si alternano al bianco e nero delle parti narrative.

Un film prodotto con tenace e minuzioso lavorìo in cui 125 artisti (60000 tele dipinte a mano), con la tecnica del Painting Animation Work Station, hanno animato un thriller interamente costituito da pittura: un’esperienza unica.

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NOTE

Ingresso con tessera OV 2018 e sottoscrizione
Graph Luigia Stefanucci