Il velo di Maya

 Esperienze trasformative ed evoluzione personale

 “Si può vivere una vita intera senza mai essere svegli.” (dal film Peaceful Warrior)

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Il cinema ha, tra le tante qualità per cui lo amiamo, la capacità di raccontarci storie particolarmente toccanti e capaci di arrivare a corde molto intime della nostra sensibilità.

In questo, un bel film non è dissimile da un buon libro, quanto a insegnamenti e spunti di riflessione. Molto spesso, le storie raccontate al cinema hanno a che vedere con la trasformazione personale, fino a diventare il racconto di veri e propri percorsi evolutivi.

I protagonisti di questo tipo di film sono esseri umani che hanno la forza di cambiare, e riescono a migliorarsi, trasformando in questo modo anche il loro mondo e tutto ciò che li circonda. Le vicende raccontate in queste pellicole hanno quindi a che fare con noi, con i nostri sentimenti più intimi, i tratti più personali di ognuno.

Il nostro sarà un viaggio in alcuni film che raccontano la trasformazione, e i (necessari) percorsi di autoconsapevolezza ad essa connessi, per (tentare di) sollevare anche noi il velo di Maya.

“È Maya, il velo ingannatore, che avvolge il volto dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che egli prende per un serpente”. Arthur Schopenauer, Il mondo come volontà e rappresentazione

In collaborazione con ‘ADAMAH – Oltre i nostri limiti (Associazione per la ricerca e la diffusione del benessere principalmente attraverso l’arte e la cultura)

 

Amelia (TR)

Sala comunale F. Boccarini

P.zza Augusto Vera, 10

 

Venerdì 28 ottobre – ore 21.00

ESSI VIVONO

Un film di John Carpenter

Con Roddy Piper, Keith David, Meg Foster, George Buck Flower, Peter Jason

durata 97 min. – USA 1988 – v.o.sott.it.

Presentazione a cura di Paolo Romanucci, critico cinematografico

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Un giovane proletario appena arrivato a New York, John Nada, scopre, utilizzando degli strani occhiali scuri trovati all’interno di una chiesa, che molti esseri umani sono in realtà extraterrestri camuffati (che hanno un teschio per volto) che condizionano l’umanità con messaggi pubblicitari subliminali. Mentre molti umani si sono venduti agli occupanti, un piccolo gruppo li combatte disperatamente. Insieme all’operaio nero Frank, conosciuto nel cantiere dove lavora, John si unisce ai partigiani.

Essi vivono è definitivamente uno dei capolavori dimenticati. Gli occhiali fungono come una critica dell’ideologia. Ti consentono di vedere il vero messaggio sotto tutta la propaganda, lo sfarzo, i cartelloni e così via… Quando indossi gli occhiali intravedi una dittatura nella democrazia, l’ordine invisibile che sostiene la tua apparente libertà.” Slavoj Žižek 

Tratto dal racconto del 1963 Alle otto del mattino (Eight O’Clock in the Morning) di Ray Nelson.

“Può darsi che siano sempre esistite, quelle scritte là. O forse se la godono a vederci odiare tra noi, a guardarci uccidere l’uno con l’altro: a poco a poco diventiamo insensibili a tutto”. Keith David parla di pubblicità e pubblicitari a Roddy Piper

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Sabato 29 ottobre – ore 21.00

THE ZERO THEOREM

Un film di Terry Gilliam

Con Christoph Waltz, Melanie Thierry, Matt Damon, Tilda Swinton, Ben Whishaw

durata 107 min. – USA, Gran Bretagna 2013 – v.o.sott.it.

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Un eccentrico e solitario genio del computer (Christoph Waltz), afflitto da angoscia esistenziale, lavora a un misterioso progetto che mira a scoprire una volta per sempre il fine dell’esistenza umana, o l’assenza di esso.

Ma soltanto nel momento in cui conosce la forza dell’amore e del desiderio riesce a comprendere la ragione autentica del suo essere. Che cosa dà significato alla nostra vita, che cosa ci procura gioia? Si può essere soli nel nostro mondo sempre più connesso e ristretto? Questo mondo è sotto controllo o è semplicemente caotico?

Gilliam affronta di petto lo smarrimento delle identità (“chiama tutti Bob perché non può sprecare neuroni preziosi a ricordare i nomi della gente”) che si fa paradossale in un mondo teoricamente ossessionato dall’esibizione e moltiplicazione dell’ego nella Rete.

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EVENTO RIMANDATO A DATA DA DESTINARSI A CAUSA DEI RECENTI EVENTI SISMICI

Domenica 30 ottobre – ore 18.00

PEACEFUL WARRIOR

Un film di Victor Salva

Con Scott Mechlowicz, Nick Nolte, Amy Smart, Tim DeKay

durata 120 min. – USA 2006 – v.o.sott.it.

InterventO di Adriano Grassi, presidente ‘ADAMAH – Oltre i nostri limiti (Associazione per la ricerca e la diffusione del benessere principalmente attraverso l’arte e la cultura)
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Un promettente ginnasta universitario si vede crollare il mondo addosso, quando, in seguito ad un incidente in motocicletta, rimane gravemente infortunato alle gambe. Cade nello sconforto perché crede che ormai la sua carriera da ginnasta è compromessa. Ma l’incontro con uno sconosciuto gli farà vedere le cose in modo diverso e piano piano riuscirà a trovare la forza per ritornare sul tappeto della palestra…

Il film è tratto dal libro, in gran parte autobiografico, La Via del Guerriero di Pace di Dan Millman. Il racconto si basa sulla reale esperienza dell’autore, ex atleta, e del suo incontro con una persona speciale che lo aiuterà a riscoprire se stesso, a cambiare prospettiva e quindi vita.

“All’inizio del dicembre del 1966, durante il mio primo anno alla University of California di Berkeley, nella mia vita si verificò una straordinaria serie di eventi. Cominciò tutto alle tre e venti di un mattino, quando incontrai per la prima volta Socrate in una stazione di servizio aperta tutta la notte (non mi aveva detto il suo vero nome, ma dopo i momenti passati con lui durante quella prima notte gli diedi d’impulso il nome dell’antico saggio greco; il nome gli piacque, e così rimase). Quell’incontro casuale, e le avventure che seguirono, erano destinati a trasformare la mia vita…”.

“Quando hai paura usa la spada; portala quassù e taglia la mente a pezzi. Trafiggi tutti i rimpianti e le paure; il resto vive nel passato o nel futuro. Un guerriero non rinuncia mai a quello che ama; egli trova l’amore in quello che fa. Guerriero non significa perfezione, né vittoria, né invulnerabilità: significa assoluta vulnerabilità; è questo il vero coraggio. L’incidente è il tuo allenamento, la vita è scegliere.”

“La gente teme quello che ha dentro, ma è l’unico posto dove troverà tutto quello che serve.”

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NOTE

Ingresso con tessera OV 2016 e sottoscrizione

Locandina a cura di Luigia Stefanucci

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