Il futuro ci insegue

Tra le pieghe del tempo, dello spazio, della coscienza

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Continua il filone fantascientifico, questa volta più orientato verso la filosofia e la metafisica.

La Rassegna che partirà ad Amelia (TR) questo fine settimana (Sala Flavio Boccarini – P.zza Augusto Vera, 10), dal titolo Il futuro ci insegue (sott. Tra le pieghe del tempo, dello spazio, della coscienza), prevede infatti una serie di film che cercano di interrogarsi e si interrogano sulle grandi questioni filosofiche e spirituali del nostro tempo.

Si parte da riflessioni sulla realtà individualizzata, sull’uomo e il suo rapporto con la tecnologia, per azzardare una profonda e poetica riflessione sulla morte, per infine approdare al parallelismo degli universi e le porte temporali. Qual è il confine tra reale e virtuale? Qui di seguito il programma dettagliato..

 Venerdì 17 gennaio – ore 21.00

  eXistenZ

 un film di David Cronenberg

 Con Jennifer Jason Leigh, Jude Law, Ian Holm, Willem Dafoe, Don McKellar – USA, Canada 1999

Si tratta di un film estremo, che inaugurò nel 1999 il Torino Film Festival. Un film del Tremila, di oscurità e di malessere, in cui il grande David Cronenberg continua la sua riflessione sulla realtà individualizzata, sull’uomo e la tecnologia già in simbiosi (con telefoni, microfoni, videocamere, occhiali intesi come protesi e prolungamenti della carne, del corpo).

Questa vita non ci basta. Ci fa orrore questo corpo destinato a svanire nel nulla, ci soffoca la gabbia in cui è rinchiusa la nostra mente. E allora, esclusa dall’orizzonte la prospettiva della fede, ecco farsi strada la tentazione dell’autosuperamento, l’eroica e insieme disperata ricerca di un indefinito qualcosa che rompa i confini, che spezzi le catene. Qualsiasi cosa, anche un gioco.

Proprio come eXistenZ, un gioco basato su tecnologie avanzate ideato dai dirigenti della Antenna Research, ha ottenuto un grande successo di pubblico.

Dietro il gioco si cela l’ingegno di Allegra Geller, una donna determinata e attraente.

Ciò che rende eXistenZ così reale è il fatto che il dispositivo che lo aziona, il game pod, si inserisce direttamente nel sistema nervoso del giocatore tramite un connettore spinale. Ma delle forze anti eXistenZ, che sulla testa di Allegra hanno messo una taglia, sabotano il gioco.

Come in “Crash”, siamo in una terra di nessuno, un gradino più in là della percezione quotidiana. Tutti giocano, in un incastro di scatole cinesi sempre più vertiginoso, e trascinano lo spettatore in un’identica sensazione di indeterminatezza. Fuori e dentro il film, fuori e dentro le realtà confinanti che rimandano ai mondi paralleli di Philiph Dick, all’arte stessa della narrazione.

Per l’occasione il film sarà presentato da Paolo Romanucci, film-maker e critico cinematografico, in collegamento via Skype da Bogotà (Colombia).

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 Sabato 18 gennaio, ore 21.00

  Hereafter

 Un film di Clint Eastwood

 Con Matt Damon, Cécile De France, Joy Mohr, Bryce Dallas Howard, George McLaren – USA 2010

Marie, una giornalista televisiva francese, ha avuto un’esperienza tra la vita e la morte durante lo tsunami asiatico del 2004; Marcus è un ragazzino londinese che ha perso il fratello gemello in un incidente stradale; un operaio di nome George può parlare ai morti ma preferisce non farlo.

Le vite dei tre finiscono con l’intrecciarsi, nella disperata ricerca di consolazione e risposte su cosa possa esistere nell’altro mondo.

“La domanda alla base del film è quella che tutti ci poniamo: che cosa ci accadrà dopo la morte?”. Parola del regista Clint Eastwood che nell’affrontare questo delicato argomento ha composto un affresco su tre persone di età diverse che sono state segnate in qualche modo da un decesso.

Clint Eastwood conferma la vocazione alle sfumature, azzarda l’esplorazione della morte con la grazia del poeta, interroga e si interroga su questioni filosofiche e spirituali e contrappone alla debolezza del presente e dentro un epilogo struggente l’energia di un sentimento raccolto nel futuro.

Raccolto inevitabile, come un trapasso e ogni altra dinamica di natura.

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Domenica 19 gennaio – ore 16.00

Il flauto magico

Un film di Giulio Gianini, Emanuele Luzzati – Italia, 1978

Questo capolavoro di animazione racconta di come il principe Tamino, innamorato della bella Pamina, dovette superare difficili prove per entrare nel Regno della Luce.

Dall’opera in due atti Die Zauberflöte (1791) di W.A. Mozart su libretto di J.E. Schikander, Gianini (animazione) e Luzzati (disegni) hanno tratto il loro film più ambizioso dove si raggiunge la fusione armonica tra scenografia (sipari, scene che ruotano, burattini, immagini fisse), fotografia (luci, ombre, silhouette) in tripudio cromatico di gusto prezioso.

Ore 18.00

Source Code

Un film di Duncan Jones

 Con Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga, Jeffrey Wright, Brent Skagford – USA, Francia 2011

Il capitano Colter Stevens, pilota di elicotteri e veterano della guerra in Afghanistan, si risveglia su un treno di pendolari senza avere la minima idea di dove si trovi. Di fronte a lui Christina, una bella ragazza che lo conosce ma che lui non riconosce affatto. In tasca (e nello specchio) l’identità di un giovane insegnante di nome Sean Fentress. Poi l’esplosione, che squarcia il convoglio.

Ma Colter non è morto, da un monitor un ufficiale donna lo informa che dovrà tornare sul treno per identificare l’attentatore e prevenire un successivo, più micidiale attacco.

Ogni volta che farà ritorno sul treno avrà solo 8 minuti a disposizione. Di più non gli è dato sapere, la missione è top-secret, il suo nome: “Source Code”.

L’azione, il thrilling, la velocità del film di Duncan Jones (figlio di David Bowie) non nascono solo dagli espedienti narrativi tipici del genere nella sua declinazione hollywoodiana (la bomba, il conto alla rovescia) ma sono fatti di tempo e movimento: sono fatti della materia di cui è fatto il cinema. Il grande cinema.

Tutti i film (tranne quello di domenica ore 16) saranno proiettati in versione originale con sottotitoli in italiano

 Entrata con tessera 2014 e sottoscrizione