Se un giorno dovessi sparire

Viaggi nel secolo breve in omaggio a Fabrizi, Lizzani, Monicelli

giorno sparire

Ci aspetta un lungo fine settimana ricco di eventi culturali importanti ad Amelia, che si terranno tutti c/o la Sala “Flavio Boccarini” (P.zza Augusto Vera, 10), in collaborazione con il Comune di Amelia, Ass.to alla Cultura.

Venerdì 1º novembre serata omaggio ad Aldo Fabrizi, organizzata proprio nel giorno della sua nascita (1º novembre 1905).

Attore, regista, sceneggiatore, produttore e poeta italiano: dotato di grande espressività nel corso della sua carriera ha avuto modo di misurarsi sia in ruoli comici che drammatici.

È stato inoltre, insieme ad Alberto Sordi e Anna Magnani, una personalità essenziale per quanto riguarda la rappresentazione della romanità nel cinema.

L’evento ha inizio alle ore 20.00 con una cena buffet pensata e cucinata con le ricette di Aldo Fabrizi.

Alle ore 21.00 “Tra le carte di Aldo Fabrizi” (Reading di poesie) – Spettacolo di e con Enrico Paris. Interverrà Cielo Pessione, artista e nipote di Aldo Fabrizi.

L’Aldo Fabrizi meno noto torna a rivivere attraverso le sue poesie: tra edito e inedito, tra lirismo e vita quotidiana, tra riflessione e risata, i sonetti in romanesco del Commendatore ci aprono uno spiraglio su una Roma che ora non esiste più, fatta di bellezza e fatica, di cucina e d’amore, di saggezza e ingenuità.

A seguire proiezione di Guardie e Ladri, un film di Mario Monicelli e Steno – Con Totò, Rossana Podestà, Aldo Fabrizi, Ave Ninchi, Carlo Delle Piane (Italia, 1951).

Fabrizi è un poliziotto che perderà il posto se non riuscirà a riprendere il ladro, Totò. Dopo inseguimenti vari, i due fanno amicizia, scoprendo di avere molti problemi in comune.

Uno dei rari film di Totò che fu elogiato quasi all’unanimità dalla critica dell’epoca (Nastro d’argento a Totò e a Cannes premio alla sceneggiatura di V. Brancati, A. Fabrizi, E. Flaiano, R. Maccari, Steno e Piero Tellini) anche perché s’innestava nel filone neorealistico.

 ———–

Sabato 2 novembre doppio omaggio a Mario Monicelli, uno dei più celebri e apprezzati registi italiani.

Insieme a Dino Risi e Luigi Comencini, fu uno dei massimi esponenti della commedia all’italiana, che ha contribuito a rendere nota anche all’estero con film come Guardie e ladri, I soliti ignoti, La grande guerra, L’armata Brancaleone e Amici miei.

Vincitore di numerosi premi cinematografici, è stato candidato per sei volte al Premio Oscar. Nel 1991 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.

Alle ore 18.30 proiezione di Monicelli il pagano, un film di Francesca Bartellini (Italia, 2013), con la presenza in Sala della regista.

Chi è stato Mario Monicelli? Risponde alla domanda Francesca Bartellini in questo avvincente documentario, durata 54 minuti, prodotto dalla parigina Les Films du Tamarin.

Il Monicelli che la macchina a presa ci restituisce e ci parla è un regista che si racconta asciuttamente: un maestro che ignora la supponenza e rifiuta il ruolo di guida, intento a scoraggiare che si edifichi il mito di sé stesso, sguarnito di presunzione estetica, affezionato all’aspetto artigianale della creatività artistica, scarno e scabro nell’atteggiamento, brusco nel conversare, allergico al narcisismo. Non un modesto, ma un signore schietto, senza fronzoli e manierismi, asprigno nella polemica.

A seguire cena buffet e proiezione (ore 21.00) di Speriamo che sia femmina – Con Catherine Deneuve, Giuliano Gemma, Stefania Sandrelli, Bernard Blier, Philippe Noiret (Italia, 1986).

Declino di una famiglia del latifondo toscano (Grosseto) che gestisce un’azienda agricola e in cui contano (e lavorano) soprattutto le donne.

Grande film borghese che arricchisce il povero panorama del cinema italiano degli anni ’80 per il sapiente impasto di toni drammatici, umoristici e grotteschi, la splendida galleria di ritratti femminili, la continua oscillazione tra leggerezza e gravità, il modo con cui – senza forzature ideologiche – sviluppa il discorso sull’assenza, la debolezza, l’egoismo dei maschi.

 ————-

La rassegna si chiude domenica 3 novembre con un omaggio a Carlo Lizzani.

Regista, scrittore, critico, sceneggiatore, intellettuale impegnato in molteplici attività, Carlo Lizzani ha sempre praticato un cinema popolare dentro i canoni della commedia, quelli del noir o del dramma storico. Ma sempre con sincera partecipazione.

“La mia è stata una vita al servizio del cinema. Mi sono servito del cinema per conoscere il mio paese, il mondo, la storia, il Novecento” (C. Lizzani).

Alle ore 18.00 proiezione di Cronache di poveri amanti – Con Antonella Lualdi, Marcello Mastroianni, Anna Maria Ferrero, Wanda Capodaglio, Ada Colangeli (Italia, 1953).

Firenze negli anni ’20: pettegolezzi, intrighi, teneri amori e passioni politiche in via del Corno, dietro Palazzo Vecchio, mentre col manganello e l’olio di ricino i fascisti si avviano a conquistare il potere.

Dal romanzo (1947) di Vasco Pratolini. Prodotto in cooperativa, è uno dei più robusti, efficaci e commossi film di C. Lizzani.

Una bella galleria di personaggi sullo sfondo di una Firenze suggestiva nel bianconero del grande Gianni Di Venanzo. Il governo democristiano dell’epoca intervenne per non farlo premiare al Festival di Cannes.

 

Per tutti gli eventi: entrata con tessera e sottoscrizione