Universo bergonzoniano

“Il pubblico è provato, non ha più le papille gustative. Va ripalatizzato. Stimo la ricerca, ma dobbiamo rilanciare soprattutto la ricerca dell’incommensurabile. Io voglio usare le mine pro uomo per far saltare l’accettazione e l’assuefazione. Cacciamo gli spensierati, prepariamo una felicità composta, che sia un canederlo zeppo di altri ingredienti. Sono i mezzi di distrazione di massa la droga che serve a chi vende paura. E finiamola di confondere sogni con bisogni: i bisogni sono desiderio e necessità, il sogno è indicibile, inaudito, rivelazione. Chiedo molto. Non bastiamoci più. Il poco crea metastasi culturali, non è innocuo. Voglio avvenire, non essere avvenente, voglio far succedere, non voglio successo”.

Alessandro Bergonzoni