Alla fine dell’uomo

Giornata della Memoria 2017: senza mediazioni, fino ai confini dell’orrore

“Se Dio esiste, dovrà chiedermi scusa”
(Scritta apparsa su un muro di Auschwitz)

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Per la Giornata della Memoria 2017 la parola d’ordine è ricordare, ma ricordare non è sempre facile: il tempo passa e le immagini perdono di intensità, si sbiadiscono nella labile volatilità della memoria. 

Il cinema ci viene in soccorso confermandosi fedele estensione della memoria umana: e grazie anche al cinema la memoria può rimanere intatta per sempre sulla celluloide.

È importante non dimenticare, per ricordare il passato, comprenderlo, accettarlo e far sì che non accada più. Pare fantascienza, ma tutto è già successo e non è detto non si ripeterà se non si attua una comprensione del passato che parta dal singolo, per poter rafforzare tutta la società.

È bene anche non confondere i livelli di percezioni delle cose: se siamo qui oggi a parlarne, è grazie alla memoria concessaci da chi l’ha vissuta e da chi si è salvato, attraverso gli strumenti dell’arte come la letteratura, la poesia, la pittura e, soprattutto, il cinema (essenza che incorpora tutte le altre arti).

Ecco la nostra proposta di pellicole immancabili nel giorno in cui l’oblio non è concesso e tenere gli occhi aperti diventa un dovere morale. Perché di questo è capace l’uomo.

La domanda: Ditemi dove era Dio, ad Auschwitz. La risposta: E l’uomo dov’era?”
(William Clarke Styron)

Amelia (TR)

SALA COMUNALE F. BOCCARINI

P.zza Augusto Vera, 10

 

Venerdì 27 gennaio – ore 21.00

ARRIVEDERCI RAGAZZI

Un film di Louis Malle

Con Gaspard Manesse, Francine Racette, Raphael Fejito, François Berléand, Irène Jacob.

durata 103 min. – Francia 1987 – v.o.sott.it.

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In un collegio di frati carmelitani il convittore Julien fa amicizia con un ragazzo ebreo, Bonnet, iscritto sotto falso nome. È il 1944 e la Francia è occupata dai nazisti. Il legame creato dai ragazzi verrà troncato dalla denuncia di un compagno, che, punito per aver praticato il mercato nero, decide di vendicarsi in questo modo del rettore, pur sapendo di coinvolgere così anche gli altri collegiali. La Gestapo arresta il direttore della scuola e tutti i ragazzi ebrei che vi sono nascosti.

Louis Malle coltivava il sogno di realizzare questo film sul periodo dell’occupazione nazista, dalla forte componente autobiografica, tra i suoi progetti più cari fin dall’inizio della carriera. 

La pellicola è stata premiata con il Leone d’Oro alla 44ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Chi salva un uomo, salva il mondo intero.” Julien

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Sabato 28 gennaio – ore 21.00

IL FIGLIO DI SAUL

Un film di László Nemes

Con Géza Röhrig, Levente Molnar, Urs Rechn, Todd Charmont, Sandor Zsoter

durata 107 min. – Ungheria 2015 – v.o.sott.it.

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Saul Ausländer fa parte dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere suo figlio. Tenterà allora l’impossibile: salvare le spoglie e trovare un rabbino per seppellirlo. Ma per farlo dovrà voltare le spalle ai propri compagni e ai loro piani di ribellione e di fuga.

“Raccontare la Shoah come nessuno prima (…). Stiamo con Saul, fino alla fine: in un universo di morte dare sepoltura è l’unica forma di vita. Non perdetelo, Il figlio di Saul è un film che rimarrà”. Federico Pontiggia, Il Fatto Quotidiano

2015 – Festival di Cannes: Grand Prix Speciale della Giuria

Premio Fipresci

Premio François Chalais

Candidatura alla Palma d’oro

2016 – Golden Globe: Miglior film straniero (Ungheria)

2016 – Premio Oscar: Miglior film straniero (Ungheria)

2016 – David di Donatello: Miglior film dell’Unione Europea a László Nemes

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Domenica 29 gennaio – ore 18.00

OGNI COSA È ILLUMINATA

Un film di Liev Schreiber

Con Elijah Wood, Boris Leskin, Eugene Hutz, Laryssa Lauret, Jonathan Safran Foer

durata 106 min. – USA 2005 – v.o.sott.it.

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Jonathan Safran Foer parte alla ricerca della donna che ha salvato suo nonno durante la seconda guerra mondiale, in una piccola città ucraina cancellata dalle carte geografiche dall’invasione nazista. Quello che inizia come un viaggio per ricomporre la storia di una famiglia nelle circostanze più assurde, si trasforma in un’esperienza sorprendente e ricca di rivelazioni, sull’importanza della memoria, la natura pericolosa dei segreti, l’eredità dell’Olocausto, il significato dell’amicizia e, soprattutto, l’amore.

“Un’opera prima illuminante e illuminata come ‘ogni cosa’ nel titolo che lavora sui registri del tragico e del comico”. Marzia Gandolfi, MyMovies

Mia nonna diceva che prima della guerra l’Ucraina era quasi peggio di Berlino. Gli ebrei non erano molto popolari in Ucraina. L’invasione dei nazisti lei la considerò un miglioramento… Jonfen (Elijah Wood)

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 Entrata con tessera OV 2017 e sottoscrizione
Graph: Luigia Stefanucci

ALLA FINE DELL'UOMO_leggera

“Noi siamo la nostra memoria,
noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti,
questo mucchio di specchi rotti.”

(Jorge Luis Borges)

 “Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?”

(Primo Levi)

  “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.”

(Primo Levi)

  “Guardare indietro è un po’ come rinnovare i propri occhi, risanarli. Renderli più adeguati alla loro funzione primaria, guardare avanti.”

(Margaret Fairless Barber)