LO STRANIERO. OUTLANDER

Senza sapere niente di lui: l’invasore, l’esule, l’altro

La figura dello “straniero”, la condizione di “straniero” si fonda sui concetti visivi di assenza, ineffabilità, dislocazione e ritorno.

In una storia per immagini, lo “straniero” è colui che non c’era e ora c’è, o sta per arrivare: il suo sopravvenire cambia le cose, costringe a un riaggiustamento dello status quo. Non era visibile in precedenza, dunque è un portatore di incognite.

Il primo interrogativo è la sua provenienza: da dove viene? Perché è arrivato qui? C’è motivo di temere qualcosa dalla sua presenza?

Nel corso dei decenni, il grande schermo ha dato voce e volto ai tanti “stranieri” della Storia: gli immigrati, i reietti, le minoranze etniche, i perseguitati politici.

Oggi ce ne sono a migliaia, alle frontiere dell’Europa dell’Est e del Messico; nei battelli che approdano o affondano nel Mediterraneo, nei campi profughi del Medio Oriente, nelle regioni più desolate dell’Africa.

Il tema è più che mai attuale, ma non ha mai smesso di esserlo. Sotto quest’ottica, parlare dello “straniero” al cinema non è tanto un esercizio di critica del contenuto, quanto una forma di impegno civile.

Amelia (TR)

Sala comunale F. Boccarini

P.zza Augusto Vera, 10

Venerdì 24 novembre – ore 21.00

MIRACOLO A LE HAVRE

Un film di Aki Kaurismäki

Con André Wilms, Kati Outinen, Jean-Pierre Darroussin, Blondin Miguel, Elina Salo

durata 93 min. – Finlandia, Francia, Germania 2011 – v.o.sott.it.

Con un’intervista al regista

Marcel Marx un calzolaio di Le Havre, trascorre una esistenza modesta ma tranquilla al fianco di sua moglie. Non sa però che la donna cova una malattia grave che fino a quel momento gli ha nascosto. Quando la donna capisce di non poter più mentire, per Marcel il colpo è durissimo. Così, mentre vaga sconvolto per il porto di Le Havre, incontra un ragazzino africano, un immigrato clandestino che in ogni istante è minacciato di essere allontanato. Marcel si affeziona al ragazzo e si mette così in testa di proteggerlo.

“Kaurismäki – colui che ha dedicato trilogie a proletari e perdenti – rappresenta i margini del mondo, con piglio brechtiano e surreale e stilizza un quartiere in un microcosmo dove vige nobile e gentile il mutuo soccorso, riabilita ideali scomparsi, fa dell’amore materia cocciutamente romantica”. FilmTV

Marcel: Hai pianto?

Idrissa: No!

Marcel: Bene. Non serve a niente

+

Mia moglie è il manager della mia anima! little bob

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Sabato 25 novembre – ore 21.00

LONDON RIVER

Un film di Rachid Bouchareb

Con Brenda Blethyn, Sotigui Kouyaté, Roschdy Zem, Sami Bouajila, Bernard Blancan

durata 87 min. – Gran Bretagna, Francia, Algeria 2009 – v.o.sott.it.

Poco prima delle nove del mattino del 7 luglio 2005, ed esattamente un’ora dopo, 4 bombe esplosero a Londra. In piena ora di punta, quattro assassini che viaggiavano sui mezzi pubblici fecero detonare l’esplosivo che portavano nei loro zaini uccidendo in pochi minuti 56 persone e ferendone 700.

London River racconta la storia di Ousmane, un musulmano, e di una donna cristiana, la signora Sommers. Ousmane vive in Francia, la signora Sommers su un’isola della Manica. Entrambi conducono una vita normale, fino al giorno in cui vengono a sapere che dal 7 luglio, giorno degli attentati, i loro figli sono scomparsi. Quando arrivano a Londra scoprono che i loro figli vivevano insieme.

2009: Orso d’argento per il miglior attore a Sotigui Kouyaté al Festival internazionale del cinema di Berlino.

La reale e vera felicità è amare la vita. È così che si dice da noi… Ousmane

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Domenica 26 novembre – ore 18.00

in prima visione

L’ORDINE DELLE COSE

Un film di Andrea Segre

Con Paolo Pierobon, Giuseppe Battiston, Valentina Carnelutti, Olivier Rabourdin, Fabrizio Ferracane

durata 112 minuti – Italia, Francia, Tunisia, 2017

Interviene il regista Andrea Segre

Un interrogativo universale: tentare di cambiare gli squilibri inaccettabili della società o salvaguardare egoisticamente i propri privilegi?

Corrado è un alto funzionario del Ministero degli Interni con una specializzazione in missioni internazionali legate al tema dell’immigrazione irregolare. Viene scelto per un compito non facile: trovare in Libia degli accordi che portino progressivamente a una diminuzione sostanziale degli sbarchi sulle coste italiane. Le trattative non sono facili perché i contrasti all’interno della realtà libica post Gheddafi sono molto forti e le forze in campo avverse con cui trattare molteplici. C’è però una regola precisa da rispettare: mai entrare in contatto diretto con uno dei migranti.

NOTE

Ingresso con tessera OV 2017 e sottoscrizione
Graph: Luigia Stefanucci