Italian Cinema: The End?

“A un popolo prima si toglie la libertà di sognare, poi tutte le altre”

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Negli ultimi 30 anni sono spariti milioni di spettatori: Inchiesta su un grande mistero italiano

Sale cinematografiche, vecchi proiezionisti girovaghi, registi dispersi… un appassionato viaggio attraverso l’Italia, un ritratto amoroso del cinema e del nostro paese che svela i retroscena di quella mutazione antropologica, anticipata a suo tempo da Pasolini, che ha cambiato il nostro modo di fare politica, cultura, informazione.

Amelia (TR)

Sala comunale F. Boccarini

P.zza Augusto Vera, 10

Venerdì 5 maggio – ore 21.00

DI ME COSA NE SAI

Un film di Valerio Jalongo

durata 78 min. – Italia 2008

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Fino agli anni Settanta il cinema italiano dominava la scena internazionale, arrivando perfino a fare concorrenza ad Hollywood. Poi, nel volgere di pochi anni, il rapido declino, la fuga dei nostri maggiori produttori, la crisi dei grandi registi-autori, il crollo della produzione.
Ma quali sono le vere cause e le circostanze di questo declino? Fu un caso o un piano preordinato che portò a smantellare la seconda industria cinematografica del mondo?

Nel cercare di dare una risposta a queste domande, “Di Me Cosa Ne Sai” tenta di raccontare questa grande mutazione culturale.

Iniziato come un’amorosa indagine sul cinema italiano, “Di me cosa ne sai” diventa così un docu-drama che alterna testimonianze dei protagonisti di allora a frammenti della vita culturale e politica degli ultimi trent’anni: un diario di viaggio che racconta l’Italia da nord a sud, attraverso sale cinematografiche e ragazzini teledipendenti, Berlusconi e Fellini, centri commerciali e direttori di telegiornale, storie di esercenti appassionati e registi che lottano per i propri film, testimonianze di proiezionisti girovaghi e di grandi registi europei…

Il film è stato presentato nella rassegna Giornate degli autori nell’ambito della 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ricevendo una menzione speciale (Premio Fedic).

“Un documento struggente” Maurizio Porro – Il Corriere della Sera

Un processo creativo ha i suoi tempi, quindi quando hai fatto quello ad un certo punto devi partire perché se no ti passa la voglia, non ti va più…

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NOTE

Ingresso con tessera OV 2017 e sottoscrizione
Graph Roberta Boccacci

locITALIA